ABOUT THE PROJECT
Nowadays the aesthetic of beauty is totally standardized, and where
doesn’t reach reality, we (over)use photo editing.
REALITY PROJECT is born to contrast this distorted view that is
imposed on us daily by the media, and to demonstrate instead that
the true beauty can be found in every body. !
It is a photographic project that portrays normal people, real and
nude, leaving their body to express and convey their natural beauty
without photo retouching, in all its shapes and sizes.
"Nowadays we are surrounded by images of bodies seemingly perfect. But is that REAL beauty?"
GALLERIES
Series of pictures of people that joined the project.
Enjoy natural beauty.
- All works
- Photography
THE TEAM
Behind the Project there are two people that live for telling stories Through a 50mm lens.
They are called ALMAPHOTOS.
NUMBERS
PUBLISHED SUBJECTS
SITE VIEWS
SHOOTING REQUEST
TUMBRL FOLLOWERS
IN THE PRESS
What they tell about us.
REALITY PROJECTS started in 2013, and from that date the project stunned a lot of people because it’s so REAL, so PURE
…It’s sincerely pure Beauty. No Glamour. No Retouch. Real Life Beauty
IL CORPO DELLE DONNE (MA QUELLO VERO)
Nude. Una dietro l’altra. Donne che mostrano il loro corpo, donne fotografate nella loro intimità: chi sotto la doccia, chi distesa sul letto, chi in posa apparentemente naturale.
Il corpo delle donne è spesso abusato, in molti sensi. Non in questo caso, anzi.
Si tratta infatti di un’iniziativa chiamata Reality Project, un sito (realitiproject.net) nel quale vengono esposte foto della bellezza reale delle donne.
“Al giorno d’oggi, siamo circondati da immagini di donne apparentemente perfette. Ma siamo sicuri che lo siano? Le immagini che subiamo quotidianamente ci impongono un canone di bellezza che è molto lontano dalla realtà”.
Le donne che ci vengono mostrate sono tutte uguali: belle magre, alte seno formoso e sedere perfetto. Quando non lo sono c’è il fotoritocco.
Da qui l’idea del sito: “L’intento di Reality Project, come dice il nome stesso, è quello di fotografare persone normali, reali e nude, lasciando che il corpo racconti la loro bellezza naturale, senza trucchi o fotoritocchi, in tutte le sue forme e dimensioni”. Chiunque può chiedere di partecipare e farsi fotografare.
Perché qualsiasi corpo di qualsiasi donna contiene una bellezza vera, come dimostrano queste fotografie.
Marco Filoni
“REALITY PROJECT”, IL BELLO DEI CORPI NUDI E IMPERFETTI
Sono donne comuni, che posano con spontaneità e allegria senza veli di fronte all’obbiettivo di due giovani fotografi.
E se vuoi puoi farlo anche tu.
Reality Project è un’iniziativa tanto semplice quanto suggestiva. Un progetto fotografico di ampio respiro ideato e realizzato, ma ancora non compiuto, di due giovani fotografi, Alessandro Viganò e Matteo Scarpellini, in arte AlmaPhotos, che hanno creato sul Web un sito dedicato a cui le aspiranti modelle e gli aspiranti modelli, donne e uomini comuni, s’iscrivono e fanno richiesta di essere fotografati a casa propria nudi o seminudi, ma nel modo più naturale possibile.
Non si tratta di un casting, “ma di partecipare a un ambizioso progetto fotografico, che si spera prima o poi confluirà anche in un libro”, ci spiegano i due fotografi.
“Reality Project è nato il 1° ottobre scorso e in un mese ci hanno già scritto trenta donne, un po’ da tutto il mondo, per parteciparvi ed essere fotografate”.
GQ:
Da tutto il mondo è un bell’impegno…
RP: Sì, tanto più che noi ci auto produciamo e raggiungere set lontani è un problema. Perché noi andiamo a scattare nelle case delle persone e anche se utilizziamo supporti digitali e non ricorriamo né a luci artificiali, né facciamo interventi di post-produzione, esclusa la correzione del colore, raggiungere un abitazione da Milano in Sicilia o in sardegna o addirittura negli Stati Uniti è costoso.
Per questo sul sito chiediamo anche una sottoscrizione economica volontaria, non per forza a chi desidera essere fotografato, ma a chiunque apprezzi e voglia sostenere Reality Project (vedi il tasto “donate”, Ndr).
GQ: Come mai ci sono solo fotografie di donne?
RP:Perché fino ad ora nessun uomo ci ha ancora chiesto di essere fotografato.
Le donne sono più aperte e disponibili. Non lo fanno per esibizionismo. Sul sito potete anche trovare dei testi nei quali ognuna parla di sé, del rapporto col proprio corpo e con la nudità. Insomma, dietro ogni set fotografico c’è anche una breve storia, una donna comune.
GQ: Nessuna modella professionista quindi?
RP: No, assolutamente, il progetto è nato proprio con l’idea di mostrare persone comuni, ordinarie, fotografarle nude in situazioni normali, come cucinare la colazione, riordinare la libreria, leggere una rivista e così via. Al tempo stesso evitiamo foto posate, erotiche e glamour.
GQ: Che tipo di persone vi trovate davanti?
RP: Ogni volta è una sorpresa, perché non sappiamo nulla di loro prima di varcare la loro soglia di casa. Ogni persona è diversa dall’altra e ha una casa differente, grande o piccolissima. Noi ci adattiamo alla luce naturale che troviamo e scattiamo in poche ore. Quindi in pochi minuti dobbiamo trovare un’intesa con la modella. Il fatto di essere in due ci aiuta molto.
Alberto del Giudice
“REALITY PROJECT”, NUDI SENZA RITOCCHI: IN FOTOGRAFIA LA VERITA’ E’ BELLEZZA
Soggetti normali, fotografati nudi nel proprio habitat e senza post produzione.
E’ il progetto lanciato dallo studio fotografico milanese Alma Photos
Di nudi, più o meno artistici, sono piene le riviste e i media. Ma sempre più difficile trovare fotografie che non siano passate sotto l’arma del fotoritocco. Esattamente l’opposto dell’obbiettivo di “Reality Project”, un progetto fotografico lanciato da due fotografi milanesi, Alessandro Viganò e Matteo Scarpellini, con lo scopo di portare sotto i riflettori la bellezza reale, quella di persone normali, fotografate nel loro contesto e al naturale.
Sono già tredici i servizi pubblicati su www.realityproject.net lanciato da Alma Photos, lo studio dei due fotografi. Al momento le protagoniste sono tutte donne, ma è solo un caso perché “Reality Project” è aperto a tutti. Il lavoro di post produzione è minimo: qualche intervento sul colore e niente più.
Addio levigature, tagli, linee sfinate in modo innaturale. Imperfezioni e “inestetismi” diventano qui elementi di bellezza, perché particolari e unici di ogni singola persona che ha deciso di mettersi davanti alla macchina fotografica nella sua nudità.
In alcuni casi sono persino cercati, come il segno di una sedia lasciato sulla pelle nuda, citazione omaggio al grande Gabriele Basilico.
A questo si deve aggiungere la “normalità” dei soggetti: niente modelle e modelli professonisti, ma persone reali che si offrono su base volontaria attraverso una form da compilare sul sito e che poi vengono fotografate nel proprio ambiente.
“Di progetti affini ce ne sono – spiega Scarpellini -, ma in genere sono foto di nudo realizzate in studio, con luci particolari. E’ proprio un concetto diverso dal nostro, dove viene riprodotta la naturalezza della quotidianità”.
I due fotografi tengono a sottolineare che non si tratta di fotografia erotica né, tanto meno, di quel genere di nudo amatoriale che abbonda in Rete. “Il nostro è un lavoro professionale – conferma Viganò – e tutti gli scatti hanno una filosofia precisa, con uno stile e un’impostazione riconoscibili che fanno da comune denominatore dei vari servizi”.
Dal suo lancio, avvenuto l’1 ottobre, “Reality Project” ha raccolto intorno a sé l’interesse di numerosi media oltre che degli utenti della Rete, certificato dalle numerose visualizzazioni del sito.
Ma qual è l’orizzonte del progetto? “E’ una cosa che intendiamo portare avanti sul lungo periodo – spiega sempre Viganò -, non ci interessava un servizio fine a se stesso ma piuttosto aprire un percorso, che alla fine potrebbe portare a un libro, a una mostra o qualcos’altro che potrebbe rivelarsi strada facendo”.
Proprio per questo Alma Photos, che al momento si affida alle donazioni volontarie dei visitatori del sito, sta pensando di lanciare un crowdfunding per sostenere l’idea e la sua realizzazione, anche perché le richieste di essere fotografati stanno arrivando numerose e da tutte le parti d’Italia.
Nessuna preclusione, volendo potrebbe participare anche qualche personaggio noto che volesse mostrare il suo lato più vero. “Perché no? – dice Scarpellini -, basta che siano preparati: niente filtri e ritocchi. Solo realtà”.
Massimo Longoni
CORPI SENZA RITOCCO – BELLEZZA NATURALE
“Al giorno d’oggi i canoni estetici di bellezza sono totalmente uniformati, e dove non arriva la realtà interviene il fotoritocco.
Per contrastare questa visione distorta che ci è imposta giornalmente dai media e per dimostrare invece che la bellezza vera la si può trovare in ogni corpo, nasce Reality Project”. Così i due fotografi milanesi Alessandro Viganò e Matteo Scarpellini, in rete con il nome di Alma Photos, hanno pensato di dar vita al progetto fotografico che mostri persone normali, reali e nude, lasciando che il corpo esprima e trasmetta la propria bellezza naturale, senza trucchi o foto ritocchi.
Chiunque può partecipare, se vuole, per farsi fotografare nella sua nudità in un ambiente (generalmente la propria casa) in cui si sente a proprio agio.
Reality Project è totalmete autoprodotto, per questo chi vuole può contribuire sul sito (realityproject.net) per finanziare questa mappatura simbolica del nostro paese mostrandone la bellezza naturale.
Infine vi è la serie di “autoscatti” (come la foto della ragazza con le orecchie da coniglietta qui presentata) realizzati con una vecchia Polaroid su pellicola istantanea FujiFilm.
Il progetto sarà presentato al Festival della fotografia di Reggio Emilia, che si svolgerà nei mesi di maggio e giugno. Oltre che acquistare gadget (piccole stampe, magliette e cataloghi) nei giorni dell’inaugurazione dal 2 al 4 maggio sarà possibile fotografarsi in un Photo Booth (cabina oscurata) allestito all’interno dello spazio espositivo: qui i visitatori potranno, se vorranno, autofotografarsi (con le pellicole istantanee Fuji) e le foto prodotte diverranno parte integrante della mostra.
BLOW UP – ALESSANDRO VIGANO’ E MATTEO SCARPELLINI
Oggi intervistiamo due persone in un colpo solo, Alessandro Viganò e Matteo Scarpellini aka ALMAPHOTOS. Sono gli occhi fotografici dietro Reality Project, qualcosa di strafico. Sulla loro pagina lo presentano così: “Project about real life beauty. We shoot normal people,
real and nude in all its shapes and sizes. No glamour or retouch”, che dire di più? Godetevi l’intervista e la splendida gallery.
Parlateci un pò di “Reality Project”.
L’idea del progetto è nata per contrastare questo falso ideale di bellezza patinata che ci viene imposto dai media, dove tutti devono essere alti, magri, con la pelle perfetta, gli addominali scolpiti, il seno grosso e sodo e così via…
Con il nostro lavoro vogliamo dimostrare che la vera bellezza la si trova in ogni corpo, indipendentemente dalla forma e dimensioni.
Il progetto è molto intimo, eppure coinvolgente, aperto, pubblico, in continuo divenire. Come mai questa scelta?
Il nostro lavoro vive se viene mostrato a un pubblico. Non avrebbe senso fare tutto questo lavoro e tenerlo nel cassetto.
La gente che partecipa è assolutamente consapevole di questa visibilità.
E lo scopo è proprio quello di raggiungere più persone possibili e dimostrare, come ti ho già detto, che la bellezza si trova in ciascuno di noi.
Che sensazioni provate quando realizzate gli scatti per il progetto? Qualche storia particolare?
Ogni soggetto ha una vita da raccontare.
Purtroppo il poco tempo che condividiamo con queste persone, non sempre ci permette di approfondire queste storie, ma con alcuni siamo diventati molto amici. E allora in seguito sì, si riesce ad andare più a fondo.
Ogni volta è una sfida diversa. Persone sconosciute in luoghi sconosciuti.
Molto difficile e molto stimolante al tempo stesso.
Cosa vi piacerebbe trasmettere a chi guarda le vostre foto?
Ci piace trasmettere dei messaggi positivi.
Cerchiamo di mostrare i soggetti nella loro positività.
E chi partecipa a questo progetto così delicato, di positività ne ha da vendere!
Che sensazioni provate quando scattate foto, in generale? Perchè lo fate, che rapporto avete con la fotografia?
La fotografia per noi è un mezzo di espressione e comunicazione. C’è che scrive, chi parla, chi disegna.
Noi raccontiamo le cose con le foto.
Quali macchine fotografiche usate per i vostri lavori? Ne avete una preferita o a cui siete particolarmente legati?
Negli anni ci siamo accorti di quanto sia ridicola la corsa al megapixel.
I discorsi tecnici li lasciamo ai forum dei fotoamatori.
Certo, avere una bella lente aiuta, ovvio, ma lo sappiamo tutti che avere l’ultimo modello di fotocamera in commercio non serve a fare delle belle foto. Se proprio siete curiosissimi, il 90% delle foto che scattiamo, sono fatte con delle mirrorless.
Per Reality Project usiamo anche una Mamiya degli anni ‘60 con un dorso Polaroid.
State lavorando a qualcos’altro attualmente? Avete progetti futuri a cui vorreste dedicarti?
Parallelamente stiamo lavorando a un progetto che coinvolgerà donne che soffrono di alopecia. Poi uno top secret nel mondo della cucina.
Quest’estate invece saremo in giro per l’Italia con un furgoncino degli anni 70 per fare dei microdocumentari audio-video-fotografici… e perché no, magari riusciremo a scattare anche qualche soggetto per RP.
Quali sono i fotografi che più vi piacciono, che più vi ispirano?
Uno per tutti: Luigi Ghirri.
Vi ringraziamo, potete lasciarci con un pensiero… E, se vi va, anche con una canzone.
Vi lasciamo con una citazione di un amico musicista che però vale sempre e in tutti i campi, compresa la fotografia:
“Alla fine delle note chissenefrega”!
Una canzone che ci accompagna spesso in questi giorni è Stolen Dance del duo Milky Chance.
Questo spazio è vostro, riempitelo come volete.
Reality Project è completamente autoprodotto, e per poter continuare a fotografare abbiamo bisogno anche del vostro aiuto.
Stiamo pensando di pubblicare un libro e lanceremo una campagna di crowdfunding per poterlo realizzare, che altrimenti l’investimento sarebbe troppo alto.
Già adesso stiamo raccogliendo donazioni volontarie (nella homepage del sito c’è un tasto DONATE) per poter affrontare le trasferte necessarie per fotografare il maggior numero di candidati possibile.
Abbiamo già più di 130 aspiranti modelli in “lista d’attesa” provenienti da tutta Italia e non solo.
C’è anche qualcuno dall’Inghilterra, dalla Francia, dal Belgio e persino dagli USA.
A breve metteremo in vendita anche delle bellissime magliette serigrafate, che serviranno a finanziare in parte il progetto.
Seguiteci sul sito
www.realityproject.net
e fatevi fotografare anche voi!
Ciao
Ale e Teo
E ora… La tanto attesa gallery!
Enjoy
14 july 2014
THE REALITY PROJECT… AN INTERVIEW WITH ALMA PHOTOS
Nowadays the aesthetic of beauty is totally standardized, and where doesn’t reach reality, we (over)use photo editing. REALITY PROJECT is born to contrast this distorted view that is imposed on us daily by the media, and to demonstrate instead that the true beauty can be found in every body. ! It is a photographic project that portrays normal people, real and nude, leaving their body to express and convey their natural beauty without photo retouching, in all its shapes and sizes. ! The project, in progress, is an idea of Alessandro Viganò and Matteo Scarpellini, also known as ALMA PHOTOS, two photographers from Milan who always portray ordinary and “real” people. Hence the name of the project.
Alma Photos answered some of our questions in between shows during Paris fashion week.
TheKinsky: How was the idea of REALITY PROJECT born?
AlmaPhotos: The idea of the project came to counter this false ideal of beauty imposed on us by the media, where everyone has to be tall, thin, with perfect skin, sculpted abs, big breasts and so on …
With our work we want to show that true beauty can be found in every body, regardless of size and shape.
TK:How long did it take to form it?
AP: We have been very determined in this project. We shot 8 subjects, set up the site and prepared all the press material in only two months.
TK:Why are we afraid of nudity?
AP: It is probably part of our culture. For thousands of years we have been educated to cover our body, to escape the temptations of the flesh.., maybe we are still under this influence. Although I think things are changing very quickly and nudity is becoming gradually more normal, finally.
TK:What do you find interesting in experimenting with alternative photographic subjects. Which process you apply for Reality Project?
AP:Each shooting is like improvisation for us. Most of the time we don’t know the subject, nor the location. It’s very exciting.
Each one with their own fears and difficulties, men and women who have never been in front of a camera.
It is also very hard because we’re only shooting with natural light and no postproduction at all.
TK:What fascinates you about the genre of nude portraits?
AP: We’re fascinated by the different kind of bodies and people we meet.
Everytime a surprise. It’s a continuous challenge. Very stimulating.
TK: What are you trying to bring out of them in this project.
AP: We hope that the message “beauty in every body”would reach most of our audience.
There’s a deep photographic research behind Reality Project, which has been fundamental to continue to produce images and trying to maintain a high standard.
Everyone being photographed has their own story. And photographing is like interviewing them.
We become part of their lives for a couple of hours and they become part of ours.
Giving everything we can, on both sides.
All those who were in front of our camera have come out stronger, and for us this is very satisfying.
TK: Its a contrast to the rest of your work, since we also know you as a Fashion Week and Backstage photographer?
AP: The backstage it’s only a part of my work, there is things you have to do for a living, and other you need to do for your soul. Reality Project is the soul part.
TK: What was your most memorable moment shooting the REALITY PROJECT?
AP: The first shooting was Amazing.
It was like “the first time” for everybody. But we ended up very relaxed and the shooting went very smooth.
I remember a few shootings after when a girl went to another room to take her clothes off. That was very funny!
TK: How has REALITY PROJECT changed the way you look at the world and what have you learnt about yourself?
AP: Taking pictures of naked bodies (almost weekly) is something becoming very normal. We got used to it very easily.
It’s a very natural thing, and even our subjects at the end of the shooting feel much better about themselves and their body. They’ve been all very nice and relaxed by now.
TK:We mostly see women so far in this project.. Why?
AP: The project is 100% volunteer, so we can not put a filter on who signs up. Men, however, seem a lot more shy than women.
If we think in percentages, men candidates are less than 5%.
TK:What’s next for this project
AP: To make a book.
The Kinsky, March 12th 2014
AURORA GOES WILD WITH
unusual interviews in the Pussy Pusher’s style.
Episode 25: REALITY PROJECT by ALMA PHOTOS
When did you decide to start shooting girls? What was your “mental process” behind the decision?
Alessandro: Last summer. When I’ve finally realized I got sick of those pictures of nude stunning models we’re surrounded by. Mainly because those pictures are very very far from reality. The “mental process” was: “Let’s do it different. Let’s do it real”. We’re shooting also men by the way.. Only, they seem to be much more shy than women.
Matteo: I couldn’t tell it exactly. I always liked to shoot naked women… I used to do that with my girlfriends of the time. Reality Project gave me the chance to do that with somebody I don’t know, which I think is very stimulating.
What’s the first thing you do when you wake up?
A: Pee, check mail.
M: I make coffee and switch on the phone to check the social networks.
Does your mother appreciate your pictures?
A: Yes, she does.
M: Sometimes
A movie that we should watch.
A: Apart from Billy Wilder’s masterpiece “Some like it hot”, I would recommend “You, the Living” by Roy Andersson, “Bikur Ha-Tizmoret” (La Banda) by Eran Kolirin, Maradona by Kusturica and “La leggenda di Kaspar Hauser” by Davide Manuli. I know, they’re five. Fuck.
M: Moonrise kingdom by Wes Anderson.
Who is your “dream” model? Where would you love to set your shooting?
A: The girl next door, in her house.
M: Hard to say… they would be too many. Maybe Alba Rohrwacher
Are you keeping your work secret to someone?
A: No. When you’re using social networks, it’s difficult to keep something secret to someone.
M: No, never.
Are you usually turned on by the model you are shooting?
A: Usually not. We’re shooting very different people for this project. We always do our best to create a good feeling with our models, but to be turned on, I would say not really, so far.
M: No, never…but if it had happened it would have been normal.
Name three photographers that you consider masters.
A: Normally I would have said someone like Luigi ghiri, Robert Frank, William Klein…
But I feel like naming three that I consider the NEW Italian masters. Alessandro Grassani, Nanni Fontana and Erik Messori.
Ah… also Fernando Brito, the genius. I know, they’re seven. Fuck.
M: August Sander, Diane Arbus, Eliott Erwitt.
Did any model ever get mad at you because she was looking “ugly” in your pictures?
A: Not yet!
M: No, never.
What do you do in your free time?
A: Other than shooting naked bodies? I adore sailing whenever I can, ride my bike, watch movies and sleep. The last two things often simultaneously.
M: Unfortunately I don’t have a lot of it. I love to swim.
What is the difference between a good nude picture and an amazing one?
A: A good nude picture stops at the nude. The amazing one goes over.
M: The amazing one has to be original and true. If it tells a story, then is even better.
Who is, in your opinion, the most overrated nude photographer? And the one who is not appreciate yet?
A: Terry Richardson. He’s just “over” in every sense. Good and bad.
M: No comment.
Your biggest fault
A: To be obstinate and not a great decision maker.
M: The frenzy in doing things.
What does your partner think about your work?
A: She hates being photographed, but luckily she likes most of it.
M: She loves it.
Do you remember your dreams in the morning? Are you able to interpret them?
A: Sometimes I do, but they’re often quite weird and I don’t even try to interpret them.
M: It’s rare. I’m not able to interpret them.
Aurora Fotografi, Janurary 15 2014
REALITY PROJECT, LA BELLEZZA RISIEDE IN OGNI CORPO DI DONNA
Nobody is perfect, no-body is perfect. Un occhio reale che non lascia spazio a inutili ritocchi, né a prospettive irreali, immaginate e idealizzate. L’obiettivo di una fotocamera che immortala, in quell’esatto istante, quella posizione, quell’immagine vera, praticamente tangibile. Non c’è niente di ritoccato, di falsato. I colori sono naturali e il corpo è nudo, così com’è, senza inganno alcuno.
La bellezza non perfetta ma unica, esclusiva, semplice è stata raccontata da Matteo Scarpellini e Alessandro Viganò senza fronzoli né imbrogli. Reality Project raccoglie i contributi spontanei di donne che si amano per quello che sono, che mostrano a nudo la loro bellezza. Vere, prive di ritocchi e di fotoritocchi.
Le immagini raccolte nell’iniziativa, alla quale tutte le donne possono partecipare, narrano di chi si prepara il caffè e chi si concede un rilassante bagno in vasca, senza trucco, senza preparazione alcuna all’obiettivo. La naturale realtà, quella della vita di tutti i giorni, che ci accomuna tutte. Donne consapevoli della loro bellezza non-perfetta, donne che amano ogni singolo centimetro della propria epidermide, l’odore e la forma di sé. Donne belle.
Donne che si sono elevate dai canoni imposti e che amano il concetto di perfezione con mille sfaccettature diverse. Una mission tutta al femminile, dalle donne e per le donne, che anche PourFemme abbraccia e condivide, per abolire l’idea di ‘bellezze in serie’, di signore che hanno tutte lo stesso volto, tutte lo stesso corpo. Una mission che punta a riscoprire la propria bellezza, unica ed inequivocabilmente personale.
La perfezione, quella immaginaria e immaginata, viene meno, soprattutto quando ci si ritrova a guardare un corpo che porta i segni del tempo. Un corpo naturale, un corpo che non ha niente a che fare con quelli stereotipati, delle soubrette che popolano il piccolo schermo, delle modelle che si rincorrono in passerella. No, non c’è un corpo perfetto, se non è l’occhio stesso a renderlo tale.
La perfezione non esisterà ma la bellezza sì. Ed è spontanea e non ha niente a che fare con l’elisir dell’eterna giovinezza. Si nasconde tra le pieghe della pelle, in ogni suo segno impresso e nelle cicatrici, in ogni vena e nel sorriso. Non si tratta dell’accettazione di se stesse bensì della consapevolezza di sapere di essere uniche e diverse, lontane da qualsivoglia prototipo imposto. È la bellezza racchiusa nel corpo di ogni donna, la spontaneità di un gesto, di un’espressione, di un’emozione. Di una serie di esse.
Per seguire l’iniziativa, vi invitiamo a visitare la pagina facebook.com/TheRealityProject.
Pour Femme - 29 ottobre 2013
Si chiama Reality Project e ritrae persone normali al naturale per sconfiggere la Photoshop mania.
Nell’era di Photoshop, dei filtri e dei mille trucchi per renderci più belli, glamour e affascinanti in foto, immortalare persone nude al naturale diventa una notizia. Corpi veri, imperfetti, e per questo belli e unici è anche il messaggio che intende lanciare Reality Project, scatti fotografici firmati da Alessandro Viganò e Matteo Scarpellini, in arte Alma Photos. Per cancellare una volta per tutte i modelli di bellezza impossibili e irrealistici sbandierati da riviste patinate e televisione. «Perchè la percentuale di persone rispondenti ai canoni che ci vengono imposti ogni giorno dai media è veramente bassissima, se non nulla» dicono in coro i due fotografi milanesi. «Per questo abbiamo pensato a un progetto in grado di contrastare l’ immagine falsata del corpo umano che i media ci propongono e che può essere deviante. Nella realtà esistono la ciccia, la cellulite, la pancetta, le rughe. Nella pubblicità niente di tutto questo, solo pelle liscia, gambe chilomeriche e pance piatte». DOMANDA: Qual è l’obiettivo che intendete raggiungere? RISPOSTA: Fare capire che la bellezza non è avere una vitina da vespa, le tette grosse e gli addominali scolpiti. Sono messaggi terribilmente sbagliati e che a volte, fiscono per rovinare la vita della gente, in particolare dei soggetti più sensibili e influenzabili. La bellezza vera è in ogni corpo. Ci crediamo veramente. D: Qual è, secondo voi, la vera bellezza oggi? R: Accettarsi per come si è. Ed essere in grado di mostrarlo agli altri con altrettanta naturalezza. D: I vostri modelli sono tutti volontari. Nessun imbarazzo davanti all’obiettivo? R: Qualcuno sì, specialmente da parte di chi non ci conosce. Ma, in genere, non dura più 30 secondi. Fino a oggi le persone fotografate sono state molto contente di averlo fatto. E con alcune di loro siamo diventati molto amici. D: Uomini e donne: cambia il rapporto con la propria nudità davanti all’obiettivo fotografico? R: Sì, anche se ovviamente non si può generalizzare. Abbiamo notato che è diverso in partenza, anche prima di arrivare davanti alla fotocamera. Basti dire che la percentuale di maschi che ha aderito al progetto è ridicola rispetto a quella femminile. Il perché non l’abbiamo ancora scoperto, ma ci stiamo lavorando. Siamo curiosi. D: Sogni nel cassetto legati al progetto? R. Fino a oggi ci siamo autofinanziati. Abbiamo ricevuto già circa 120 richieste da gente che vorrebbe partecipare in tutta Italia, e non solo. Ci piacerebbe, un giorno poter viaggiare in modo da accontentare tutti. Ma per fare questo abbiamo bisogno di aiuto e possibilmente di uno sponsor o di un partner che possano sostenerci in questa grande avventura.