Thirtyeight

Ho 41 anni.

Mi piacciono i corpi. E quindi i nudi.
Mi piacciono le persone, ma nasco timidissima e una delle cure d’urto è stata la posa per disegnatori.
I difetti rendono ogni corpo diverso dall’altro, impossibile non apprezzarli tutti. Anche quelli del il mio corpo, un po’ sgraziato e sproporzionato (chi non vede il proprio corpo così, dai 15 anni in poi?), che proprio per questo piaceva ai disegnatori: da qui la domanda “Ma allora, come mi vedono gli altri?”.
E gli altri ti vedono bella, interessante, per ogni particolare.
Ho una nipote di 4 anni: i suoi commenti sul corpo delle persone sono liberi da seconde interpretazioni, curiosi, sembrano impietosi a volte, invece pieni di ammirazione e senza giudizio per la diversità che le viene proposta.
E’ così che dovremmo sempre parlare di noi.Ah, ho 41 anni.

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I’m 41.
I like bodies. And I like nudes.
I like people, but I was born absolutely shy and one of the shock treatments was to pose for artists.
The defects make each body different from each other, impossible not to appreciate them all.
Even mine, a bit ungainly and disproportionate (who does not see its own body like that, after the age of 15?), which for this reason was chosen by the artists: hence the question “How do the others see me?”.
People think you’re beautiful, interesting, in every detail.I have a 4-year-old niece: her comments on people’s body are geniune, curious, sometimes they seem cruel, but they are, instead, full of admiration and judgment free for the diversity that is proposed.
That’s how we should always talk about us.

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